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Bio Parco Roma

Orari d'Apertura

Estivo

da apr a ott
da lun a dom
da 09:30 a 17:00

Invernale

da nov a mar
da lun a dom
da 09:30 a 17:00

Prezzo d'ingresso

Intero

da € 16

Ridotto

da € 13

Contatti

Viale del Giardino Zoologico, 1, 00197 Roma (RM)
Sitoweb - Mail - Tel

Descrizione Bio Parco Roma

Il Bioparco di Roma è uno dei parchi con animali più antichi di tutta Europa e anche il primo ad aprire in Italia. Si trova dentro a Villa Borghese, a pochi passi dal centro di Roma, e si estende su una superfice di ben 17 ettari di verde.

Al suo interno, tra viali alberati, laghetti e oasi, vivono tantissimi animali, molti dei quali sono conosciuti, alcuni sono possono risultare un po’ strani e altri ancora molto rari e in via d’estinzione.

Il Bioparco Roma è anche una struttura scientifica e didattica il cui obiettivo è la conservazione delle specie, la ricerca e la divulgazione scientifica.

Il parco con i suoi 100 anni di storia è stato protagonista di tanti cambiamenti che ha coinvolto da vicino la vita quotidiana degli animali stessi.

All’apertura del parco, le specie ospitate, vivevano in spazi molto limitati dietro a delle gabbie il cui unico scopo era quello di far divertire il pubblico. Ora, invece, sono liberi di muoversi in grandi spazi del tutto simili ai loro habitat di provenienza.

Un cambiamento guidato da una maggiore consapevolezza della natura e del mondo animale, dove gli animali non sono considerati come strumenti per far divertire il pubblico, ma piuttosto dei veri e propri ospiti di cui prendersi cura tutti i giorni.

Grazie ai programmi di educazione ambientale, il Bioparco Roma sensibilizza i visitatori sull’importanza della salvaguardia della natura e sulle minacce che il progresso dell’uomo può arrecare al mondo degli animali, con particolare attenzione sulla minaccia rappresentata dalle attività di bracconaggio.

La storia del Bioparco Roma

Il Bioparco di Roma fu istituito quasi 1 secolo fa, nei primi anni del 900 e fu concepito inizialmente come uno zoo, dove gli animali vivevano richiusi dietro a delle gabbie con l’unico scopo di far divertire il pubblico.

La struttura dello zoo si ispirava a quello di Amburgo e non a caso il progetto del parco fu affidato allo stesso commerciante di animali, Carl Hagenbeck. Sin dalla sua apertura lo zoo riscosse un notevole successo, grazie all’innovativo sistema di gabbie il cui perimetro non era composto da sbarre, ma da un sistema di fossati, nella quale il visitatore poteva osserva l’animale con maggiore attenzione.

Il successo dello zoo purtroppo non durò purtroppo a lungo, dopo i primi anni di apertura, l’Italia entrò in guerra con lo scoppio della prima guerra mondiale che impedì il regolare svolgimento delle attività.

Il declino e la chiusura dello zoo furono evitati, grazie al progetto di restauro finanziato dal comune di Roma che trasformò lo zoo in un giardino zoologico.

Nel 1930, oltre all’ampiamento degli spazi, furono costruiti il Museo Civico di Zoologia, il Rettilario e la grande voliera.

Nel 1994, avvenne un ulteriore trasformazione in favore della tutela degli animali con l’istituzione del Bioparco, cioè una struttura il cui scopo principale è la conservazione delle specie e delle risorse naturali, attraverso la ricerca scientifica e le attività di educazione ambientale.

Le aree del Bioparco Roma

L’avventura al Bioparco di Roma inizia con la vasca dedicata alle tartarughe che si trova poco dopo l’ingresso. Passeggiando per i viali si può ammirare la ricca collezione di piante esotiche e del mediterraneo che compongono i viali e gli habitat degli animali.

Per chi non sa resistere alla curiosità e vuole subito scoprire tutte le zone del parco può fare una rapida panoramica salendo sul trenino Bioparco Express che in 15 minuti percorre tutte le aree di maggiore interesse del parco.

Gli habitat del Bioparco di Roma possono essere raggruppati in 12 grandi aree, nella quale sono ricreati con la massima cura, la flora tipica dell’habitat originale dell’animale ospitato.

Una ricca varietà di vegetazione in cui si possono trovare piante colorate e dalla forma strana, alcune ereditate dalla vecchia gestione del parco, altre invece, importante dai paesi tropicali.

Il motivo di questa grande varietà di piante, oltre a svolgere un importante funzione didattica, serve a rendere più familiare gli habitat agli animali e farli sentire più a loro agio.

I principali punti d’interesse del Bioparco Roma sono:

  • Area delle tigri di Sumatra. In quest’area del Bioparco di Roma sono riprodotti con grande attenzione l’habitat delle tigri di Sumatra. 1000 metri quadrati di verde ricco di dettagli di ogni tipo: dai tronchi di castagno, rocce e ruscelli nella quale la tigre ama farsi il bagno.
  • Area dei Gufi. Uno spazio tutto dedicato ai rapaci notturni, in particolare ai Gufi delle Nevi e ai Gufi Reali. L’area è grande 36 metri quadrati ed è suddivisa in 2 parti nella quale il visitatore può osserva da un’ampia vetrata.
  • Area degli Oranghi. Un grande spazio di 320 metri quadrati, dove gli oranghi possono muoversi in libertà e raggiungere fino a 6 metri di altezza. All’interno è proposto il tipo habitat con: alberi, tronchi, corde e numerose piattaforme di legno.
  • Area dei Draghi di Komodo. Un’area di 210 metri quadrati situata fuori dal rettilario, nella quale sono ospitati i draghi di Komodo. L’habitat è stato perfettamente ricostruito per far sentire a casa questi splendidi animali a rischio d’estinzione.
  • Area delle scimmie più piccole al mondo. Uno spazio di 450 metri quadrati realizzato, grazie al contributo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
  • La grande Voliera. È una struttura in acciaio inossidabile dalla forma geodetica al cui interno è stato riprodotto un ambiente umido, dove gli uccelli migratori che giungono da tutta Europa posso riposarsi e ristorarsi.
  • Valle degli orsi. Una grande area esterna ricca di elementi selvatici e famigliari per gli orsi bruni, come: una cascata, rocce e ruscelli. Il pubblico può osservarli da due grandi vetrate che permettono anche una vista subacquea.
  • Villaggio degli Scimpanzè. Un’area di 2.450 metri quadrati, dove gli scimpanzè possono muoversi e trascorrere in tutta tranquillità le loro giornate. L’area è ricca di alberi, tronchi, liane e corde.
  • Area dei lemuri catta. L’area dedicata alle protoscimmie del Madagascar che si estende su una superfice di 600 metri quadrati.
  • Casa delle giraffe. Una delle più vecchie aree del parco che è stata ristrutturata in occasione del ritorno delle Giraffe. Un’area di 1.700 metri quadrati che ripropone un habitat desertico nella quale è possibile osservare le giraffe, gli ippopotami, antilopi e i suricati.
  • Area dei Leoni Asiatici. Un’area spettacolare, dove osservare da vicino i leoni asiatici tramite 2 grandi vetrate. Nell’area è presente anche uno spazio all’aperto non visibile al pubblico per la privacy dei leoni.

Al Bioparco Roma c’è anche spazio per gli animali da fattoria, come: i cavalli, gli asini, le galline, le capre e i conigli. Uno spazio di oltre 9.000 metri quadrati per trascorrere un po’ di tempo a stretto contatto con gli animali.

Per chi cerca un po’ di relax può rilassarsi senza rinunciare all’atmosfera della natura. All’Oasi lago c’è uno spazio verde di quasi 1.200 metri quadrati con lago artificiale attrezzata per fare del picnic e lasciar divertire i propri bimbi con: scivoli, altalene, corde e tanti altri giochi.

Le ultime novità Bio Parco Roma

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Il Rettilario del Bioparco Roma

A completare l’offerta didattica del parco c’è anche l’esperienza al rettilario. Un’area espositiva dove è riproposta la tipica ambientazione tropicale nella quale vivono gli anfibi, i serpenti e gli invertebrati. Il percorso didattico è lungo 4.000 metri quadrati che ha come obiettivo sensibilizzare il visitatore sul tema del commercio illegale degli animali e sui danni che questa pratica causa alla natura.

L’atmosfera all’interno del rettilario del Bioparco Roma entra subito nel vivo con la proiezione di una serie di immagini dedicati al commercio illegale di serpenti, coccodrilli e anfibi.

La visita poi prosegue in un ambiente a cielo aperto dall’atmosfera completamente tropicale, tra cascate e alberi, dove vivono diverse specie di testuggini, iguane e uccelli di savana.

Alla fine dell’area tropicale si entra in un tunnel sotterraneo che porta visitatore all’interno della foresta pluviale, tra orchidee e felci. Qui si possono osservare da vicino i camaleonti, coccodrilli, testuggini e una grandissima varietà di uccelli colorati.

Il percorso del rettilario termina poi con la sala circolare di teche di vetro, dove vivono numerose specie di rettili, anfibi e invertebrati, come: le locuste, i grilli campestri, i millepiedi giganti, le lumache delle isole di Zanzibar, le blatte dell’Asia tropicale, le rane pomodoro, le velenose rane freccia e tante altre specie.

Lo staff del Bioparco Roma

Ogni animale del parco viene seguito costantemente da 40 guardiani e da uno staff di veterinari pronti a intervenire in qualsiasi situazione di emergenza e rifornire di cibo gli animali.

I guardiani del parco sono sempre a stretto contatto con gli animali e conoscono le loro abitudini, così come le loro preferenze alimentari, anche delle specie più esigenti.

Mentre lo staff veterinario del Bioparco di Roma ha il compito di garantire la salute degli animali. Lo staff è pronto a intervenire a qualsiasi orario e sono in grado di svolgere interventi difficilissimi.

Lo staff veterinario si occupa anche di prestare il primo soccorso a tutti gli animali che sono trattati in salvo dal corpo forestale dello Stato.

La ricerca al Bioparco Roma

La ricerca è un’attività molto importante per il Bioparco di Roma con la quale studia e indaga sulla vita degli animali. La maggior parte delle ricerche avviene all’interno del parco, poiché risulta difficile farlo nei loro habitat naturali.

L’obiettivo principale della ricerca è quello di offrire una vita migliore per gli animali in cattività, attraverso lo studio dell’etimologia dell’animale stesso. Lo scopo della ricerca ha anche come obiettivo offrire una prima protezione dalla minaccia dell’estinzione e dalla caccia non autorizzata dei bracconieri.

Il Bioparco Roma segue numerosi progetti, alcuni in collaborazione con enti e università, altri insieme  ai giardini zoologici di tutta Europa.

  • Progetto di conservazione delle Lucertola delle Eolie. Il progetto di salvaguardia consiste nello studio dell’animale e trovare delle soluzioni per aumentare la popolazione.
  • Progetto di conservazione Ululone Appenninico. L’obietto del progetto è l’aumento della popolazione degli Ululoni all’interno della riserva naturale del Monte Navegna.
  • Progetto conservazione del tritone sardo. Il progetto di conservazione interviene su 2 aspetti: il monitoraggio della specie sul campo e la salvaguardia di alcuni esemplari all’interno del Bioparco.
  • Studio del riscaldamento sugli anfibi. La ricerca osserva da vicino gli effetti del riscaldamento climatico sulle specie anfibie.
  • Monitoraggio dei leoni asiatici. Lo studio ha lo scopo di documentare le cause che possono ostacolare la riproduzione degli animali. I dati degli esperimenti sono costantemente confrontati con altri leoni asiatici ospitati in altri zoo e giardini zoologici.
  • Abilità manipolativa delle lontre asiatiche. La ricerca ha lo scopo di misurare la capacità delle lontre asiatiche di manipolare cibo e oggetti per svolgere dei compiti specifici.

Come raggiungere il Bioparco Roma

Viaggiando in Bus.

La linea 910 durante il weekend effettua la fermata presso il Bioparco. È sufficiente salire dalla fermata Cinquecento e viale Gioacchino Rossini.

Viaggiando in Auto.

Per chi giunge da fuori Roma, seguire indicazioni per la capitale in autostrada seguendo le indicazioni per il centro città o il Colosseo. Prendere l’uscita del casello Salaria centro – Parioli’ e seguire le indicazioni per il Bio Parco di Roma.

Le specie del Bioparco Roma

All’interno del Bioparco di Roma vivono oltre 1100 animali e più di 220 specie, tra: rettili, uccelli, mammiferi e anfibi provenienti dai continenti di tutto il mondo.

Rettili del Bioparco Roma

  • Agama comune. È un rettile che vive negli ambienti aridi e rocciosi dell’Africa centro occidentale. Il maschio può raggiungere fino a 35 centimetri di lunghezza e la vita sociale si caratterizza di colonie composto da femmine e maschi con a capo un maschio dominante. Il maschio durante il periodo della riproduzione assume una colorazione molto appariscente.
  • Alligatore cinese. È uno di coccodrilli più a rischio d’estinzione a causa della caccia, dell’inquinamento e della frammentazione del suo habitat. Il tutto il mondo si possono trovare appena 150 esemplari in natura. È un rettile molto attivo di notte, durante il giorno si scalda sotto il sole. Le sue dimensioni possono raggiungere tranquillamente i 2 metri di lunghezza.
  • Anaconda giallo. Vive nelle aree paludose del Sud America trascorrendo la maggior parte del tempo nascosto nella vegetazione in attesa della presa. Quando cattura una preda la ingoia per intera per poi venire digerite dopo qualche settimana. Le dimensioni di questa specie di anaconda possono raggiungere fino i 4 metri e pesare 20 chili.
  • Anaconda verde. È il più grande serpente al mondo le cui dimensioni raggiungono i 6 metri e un peso di 200 chili. Gli occhi e le narici posti verso l’alto gli permettono di respirare e di vedere mentre nuota.
  • Boa arboricolo del Madagascar. Vive nel Madagascar e trascorre la giornata sugli alberi. Di notte va a caccia di piccoli mammiferi, uccelli e rane che localizza tramite ricettori termosensibili. È la specie di boa più piccolo dell’isola del Madagascar.
  • Boa costrittore. È un serpente che vive le foreste dell’America centro meridionale. Le sue dimensioni posso raggiungere i 5 metri di lunghezza e i 60 chili di peso. Il suo morso non è velenoso, ma nonostante ciò i suoi morsi posso rivelarsi mortali per la profondita delle ferite che lascia.
  • Boa delle Isole Salomone. È uno dei pochi serpenti in grado di cambiare il proprio colore. Vive vicino ai corsi d’acqua delle Isole Salomone e nella Nuova Guinea. Si nutre di gechi, anfibi, lucertole e solo raramente di mammiferi. Prima di attaccare gonfia il suo corpo e poi sferra continui attacchi.
  • Boa terricolo del Madagascar. Vive in diverse zone del Madagascar, tra le foreste e le zone agricole. È un’animale solitario e notturno tra le foglie secche. Si nutre di uccelli, roditori e pipistrelli.
  • Caimano nano di Schneider. È un animale che si attiva di notte e al tramonto e vive vicino ai fiumi e torrenti del sud America. Va pazzo per i piccoli vertebrati, come pesci, serpenti e roditori.
  • Camaleonte pantera. Vive nei grandi ambienti aperti del Madagascar o ai margini delle foreste. È un’animale solitario e molto territoriale. Adora gli ambienti solari che favoriscono la termoregolazione del corpo. Si nutre principalmente di invertebrati che localizza tramite la sua vista a 360 gradi e cattura grazie alla sua lingua vischiosa.
  • Coccodrillo del Nilo. Vive negli ambienti acquatici del sud Africa e del Madagascar. Il coccodrillo regola la sua temperatura del corpo riscaldandosi sotto alla luce del sole oppure rifrescandosi sotto l’acqua. Si nutre di pesci, uccelli e mammiferi.
  • Coccodrillo nano africano. È il più piccolo coccodrillo esistente al mondo e vive lungo i corsi d’acqua dell’Africa centrale. È un’animale notturno, dove trascorre la maggior parte del tempo nascosto in cunicoli per emergere di notte per mangiare. La sua dieta comprende pesci, vertebrati e invertebrati, rettili e piccoli mammiferi.
  • Drago di Komodo. Al mondo sono rimasti pochissimi esemplari, molti dei quali si trovano nei giardini zoologici o riserve. Il drago è una delle lucertole più grandi e pericoloso al mondo. Hanno una dimensione di quasi 3 metri di lunghezza e pesano fino a 90 chili di peso. Sono dotate di ghiandole velenose che rendono il loro morso mortale.
  • Eloderma orrido. È un rettile che vive nelle foreste tropicali del Messico e del Guatemala. Si caratterizza per la sua pelle nella quale sono presenti delle placche ossee che lo proteggono. Si muove molto lentamente in cerca di cibo, tranne quando deve attaccare che risulta molto rapido.
  • Geco diurno di Standing. Questa specie di Geco è un’animale rare a causa del commercio illegale e alla deforestazione. È un’animale molto territoriale che difende il suo territorio da altri maschi. Ha un grande repertorio di versi che li usa per attirare la femmina. Può camminare anche su superfici verticali, grazie ai larghi polpastrelli dotati di lamelle adesive.
  • Idrosauro delle Filippine. È un piccolo rettile che vive vicino ai corsi d’acqua delle foreste Filippine. È un abile nuotatore e grazie al suo peso ridotto è in grado di correre letteralmente sull’acqua per diversi metri. Si nutre di ogni cosa, dai piccoli insetti a frutta e fiori.
  • Iguana di Utila. È l’unica specie di Iguana che vive in ambienti umidi invece di quelli aridi. Si trova solo sull’isola di Utila nelle Honduras. È una specie molto rara e a rischio d’estinzione a causa della frammentazione dell’habitat e della continua raccolta delle uova per consumo alimentare. La sua dieta comprende foglie e fiori, ma occasionalmente si nutre anche di invertebrati e granchi.
  • Iguana Spinosa del Madagascar. Vive nelle foreste aride del Madagascar. È un’animale arboricola, cioè adora trascorrere la maggior parte del tempo immobile tra i rami degli alberi in attesa della sua preda. Si nutre di insetti, ma a volte anche di vegetali.
  • Iguana terrestre di Cuba. Vive nelle zone rocciose dell’isola di Cuba. Si nutre principalmente di foglie e frutti e in alcune occasioni anche di insetti e granchi. Di giorno passa tantissime ore sotto al sole per riscaldarsi e di notte si rifugia in cavità naturali o tane scavate nel terreno.
  • Lucertola spinosa blu. Vive nelle aree rocciose del Messico orientale e dell’America meridionale. Può raggiungere una lunghezza massima di 30 centimetri e durante il corteggiamento dei maschi la livrea assume una colorazione verde e blu metallico.
  • Pitone corto. Il serpente vive nelle foreste pluviali del sud est dell’Asia. Può raggiungere una lunghezza fino a 2 metri. Si nasconde sotto alle foglie o tronchi in attesa della sua presa, un’attesa che può durare anche per diversi mesi.
  • Pitone di Seba. È il più grande pitone dell’Africa e non teme di attaccare grandi prede, come: antilopi, scimmie e coccodrilli. Il suo morso non è velenoso, ma nonostante ciò i suoi lunghi detti ricurvi può causare ferite profonde. È un predatore notturno, durante il giorno preferisce rimanere al riparo nei nascondigli naturali.
  • Pitone tappeto. Vive negli habitat deserti dell’Australia, Indonesia e Nuova Guinea. È un’animale arboricolo a cui piace stare sugli alberi. Di giorno si nasconde nelle cavità degli alberi, mentre in inverno è antico anche sotto alla luce del sole. Si nutre di piccoli mammiferi, di uccelli e altri rettili.
  • Testuggine a zampe rosse. Questa specie di tartaruga vive nelle foreste tropicali del sud America. È una specie schiva e timida attiva soprattutto di giorno. Si nutre di frutti e fiori, ma anche di carogne.
  • Testuggine alligatore. È la più grande tartaruga marina al mondo le cui dimensioni possono raggiungere fino a 1 metro di lunghezza e 100 chili di peso. Si nutre di pesci, molluschi e altre tartarughe che attira a sé rimanendo sul fondale e agitando la sua lingua che ricorda quella di un verme.
  • Testuggine del muschio gigante. Il guscio di questa specie di testuggine è ovale può raggiungere il diametro di 25 centimetri. È un agile nuotatrice e trascorre la giornata a mollo nell’acqua oppure camminando sul fondale. Grazie agli occhi al naso posti in cima al musa, può tranquillamente immergersi e respirare. Si nutre di insetti, invertebrati e piccoli pesci.
  • Testuggine di Aldabra. È una delle specie più rare al mondo e in via d’estinzione ed è anche quella più longeva con esemplari che hanno raggiunto anche i 150 anni di età. Si trova solo sull’isola di Aldabra. La sua stazza può raggiungere fino a 250 chili di peso e un metro di lunghezza. È erbivora, ma all’occorrenza può nutrirsi di carogne e dei suoi simili.
  • Testuggine egiziana. È la tartaruga più piccola al mondo e misura appena 15 centimetri di lunghezza. È vegetariana e può stare per lunghi periodi senza bere e ricavare il suo fabbisogno di acqua dalla rugiada o dal cibo. Negli ultimi 50 anni il numero della specie è drasticamente scesa da 50 mila unita a poche migliaia a causa del commercio illegale e dalla distruzione del suo habitat.
  • Testuggine focaccia africana. È una piccola testuggine dell’Africa orientale che va pazza per le noci e semi di varie piante. È attiva nelle ore più fresche della giornata, mentre si nasconde tra le fessure delle rocce quando fa più caldo.
  • Testuggine foglia del Vietnam. È una piccola tartaruga del Vietnam considerata virtualmente estinta a casua delal perdita dell’habitat. È un’animale timido e schivo. I giovani trascorrono molto tempo in acqua, mentre glo adutli passano la giornata nascosti nella vegetazione. È ornivora e si nutre di piccoli pesci, invertebrati e vegetazione acquatica.
  • Testuggine raggiata. È una delle tartarughe più a rischio d’estinzione la cui popolazione è scesa rapidamente. Si nutre di piante e frutti. Durante il periodo dell’accoppiamento, il maschio rincorre la femmina.
  • Testuggine ragno. È una delle testuggini più belle al mondo per via del suo guscio unico. Vive solo nel Madagascar ed è attiva nei periodi più umidi, tra novembre e aprile. Ha l’abitudine di trascorrere molto tempo in letargo nei periodi molto aridi o quando scarsa il cibo. Si nutre di piante, foglie, radici e insetti.
  • Testuggine scatola malese. Testuggine unica nel suo genere che si caratterizza per il guscio dotato di cerniera che gli permette di nascondersi completamente al suo interno. La sua dieta comprende sia vegetali che insetti, molluschi e crostacei.
  • Tiliqua dalla lingua azzurra. Vive in diverse zone dell’Australia, dalle foreste alla montagna. Si nutre di ogni cosa: insetti, piccoli rettili e funghi. Quando si trova in pericolo intimidsce il predatore in vari modi attraverso la sua lingua blu.
  • Uromastice ornato. Vive nelle zone rocciose dell’Arabia Saudita e si nutre principalmente di fiori, semi e foglie. In alcune occasioni il maschio rovesci ala femmina sul dorso e ci cammina sopra. Ancora gli studiosi non hanno idea per quale motivo.
  • Varano dalla coda spinosa. Vive nelle zone roccione del nord occidentale dell’Australia. È lungo quasi 70 centimetri e si nutre di lucertole e insetti che individua grazie all’estroflessioni della lingiua. Se minacciato si nasconde tra le rocce per poi incastrarsi ed evitare di essere estratto dai predatori.
  • Vipera dal corno. È considerato il serpente più velenoso al mondo, ma dato la sua indole timida raramente attacca l’uomo. Si nutre di piccoli mammiferi, uccelli e altri rettili. È attivo durente l’alba e il crepuscolo. In inverno cade in ibernazione della durata di 2 o 6 mesi a seconda delle condizioni climatiche.

Uccelli del Bioparco Roma

  • Ara fronterossa. È una delle specie di pappagallo più rare che si possono trovare al mondo. Vive in un’area ristretta della Bolivia in gruppi composti da circa 30 individui. Si nutre di semi e frutti, ma quando il cibo scarseggia punta alle piante coltivate di mais e arachidi. Questa specie viene perseguitata dall’uomo proprio a causa dei danni che provoca all’agricoltura.
  • Avvoltoio papa. È la specie più vistosa tra gli avvoltoi. Vive nelle foreste tropicali e nelle pianure alberate dell’America centro meridionale. Rispetto ad altre specie di avvoltoi non ha un buon olfatto e spesso per trovare del cibo si affida agli altri avvoltoi.
  • Bucorvo abissino. Il suo habitat sono le savane africane e le sue dimensioni possono ragiungere fino a 1 metro di altezza e 4 chili di peso. Sinutre di piccoli animali, come: anfibi, rettili, uccelli e piccoli mammifferi. Nonostante sia un uccello, per spostarsi preferisce muoversi a terra.
  • Cacatua delle Molucche. È una specie a rischio d’estinzione a causa del commercio irregolare e alla deforestazione del suo habitat. Vive nelle foreste pluviali delle Isole Molucche Meridionali. La sua dieta comprende semi, frutta, insetti e noci.
  • Caracara aligrandi. È un uccello che vive nelle praterie del sud America. È un animale solitario che vive normalemente da solo o in coppia a seconda della disponibilità di cibo. Si nutre di grandi insetti e invertebrati, ma anche di rifiuto. Non c’è da soprendersi se a volte insegue le auto degli uomini per approfittare dei rifiuti gettati.
  • Casuario. È il secondo uccello più grande al mondo, dopo lo struzzo. Vive nelle foreste dell’Australia settentrionale. È un’animale solitario ed elusivo tanto che si muove solo al crepuscolo. È un eccellente corridore in grado di raggiugnere i 50 hm/h e attraversare con facilità i fiumi. È un uccello molto pericolo in grado di sferrare ferite mortale tramite la sua affilata unghia del dito medio.
  • Emù. Vive nelle foreste di eucalipto di tutta l’Australia continentale e nelle grandi distese di sabbia. Il rapporto di coppia prevede che il maschio costruisce il nido nella quale la femmina poi depone l’uovo. Come lo struzzo l’emù non è in grado di volare, ma è un grande corsista.
  • Fenicottero rosa. Vive nelle lagune del mediterraneo, Africa e Asia. Si nutre di crostacei e artropodi che filtra tramite il suo becco lunghissimo. Il colore delle sue piume è dovuto al pigmento rosso dei crostacei di cui si nutre.
  • Grifone di Rüppell. È uno dei più grandi avvoltoi al mondo la quale lunghezza può raggiungere fino a un metro e 2 metri e mezzo con l’apertura alare. Vivi nelle praterie e nei boschi dell’Africa centrale, nella fascia sub sahariana. Si nutre esclusivamente di carcasse e carogne di animali morti, divorando anche le ossa.
  • Gufo delle nevi. Si caratterizza per un fitto piumaggio di colore bianco in grado di renderlo più difficile da individuarlo da parte dei predatori e allo stesso tempo non far disperdere il calore. Questa specie di Gufo può vivere anche a basse temperature fino a -50 gradi. Il suo habitat è l’Euroasia e Nord America.
  • Gufo reale. Il gufo reale è uno dei tanti abitanti delle foreste e delle colline rocciose di montagna dell’Europa. È un’animale notturno ed esce solo la notte per cacciare.
  • Ibis eremita. È una specie a serio rischio d’estinzione con solo pochi esemplari ancora in libertà . Vive nelle regioni dell’Algeria, Marocco e Sahara. Si nutre di locuste, grilli e piccoli rettili. È molto attivo di giorno e si muove in gruppi formati da 40 coppie.
  • Ibis scarlatto. Vive nell’area nord orientale del sud America. Si nutre di crostacei emolluschi e piccoli pesci. L’intensità del colore delle piume è una diretta conseguneza di una dieta ricca di gamberetti. Vive in gruppi assai numeri che possono formare fino a 5000 coppie.
  • Marabù. Vive nelle aree paludose e sulle rive dei laghi dell’Africa subsahariana. Si nutre principalmente di carcasse e carogne, ma anche di animali vivi, come: pesci, rane, lucerto, ratti e uccelli.
  • Nandù. È una specie di volatine che non è in grado di volare e vive nelle terre del Sud America. Le loro dimensioni sono piuttosto imponenti, quasi un metro e mezzo di altezza e un peso fino a 30 kg. Le lunghe gambe gli permette di copri grandi distanze in pochissimo tempo. Si nutre di animali, insetti e piante.
  • Pinguino del Capo. È l’unico pinguino che vive in Africa e in particolare alla costa del sud Africa. Trascorrere la maggior parte del tempo in acqua a 40 chilometri dalla costa. È un’animale molto sociale e durante la caccia si organizzano per spingere le prede vicino alla costa. Il Pinguino del Capo è a rischio d’estinzione a causa dei cambiamenti climatici, all’inquinamento e alla riduzione delle prede a causa dell’uomo.
  • Spatola rosa. Vive egli ambienti umidi dell’America e si caratterizza per le sue penne di colore rosa, dove in passato venivano usati per la fabbricazione di ventagli. È un’animale molto socievole e spesso vive in gruppi con altre specie di voltatili, come Ibis, cicogne e aironi. Si nutre di pesci piccoli, crostacei e insetti.
  • Struzzo. È il più grande volatile al mondo in grado di raggiungere grandi velocità. Proprio a causa della sua mole non può volare, ma compensa questa mancanza con i rapidi spostamenti a terra nella quale può raggiungere tranquillamente i 70 chilometri orari. Vive in tutta l’Africa e in particolare nella zona Sub-sahariane.

Mammiferi del Bioparco Roma

  • Addax. È una delle specie di antilope più rare che si possono trovare al mondo a causa della caccia sfrenata dell’uomo. Questa specie di antilpe è quella che più si è adattata a vivere in mezzo al deserto. Per questo si caratterizza per zoccoli più ampi del normale per impedire che sprofonda nella sabbia e una notevole resistenza alla sete.
  • Armadillo villoso. L’armadillo villoso si trova solo nel sud america. È un’animale solitario che preferisce muoversi di notte in estate, di giorni in inverno. È dodato di forti unghie che gli permette di scavare in modo veloce per sfuggire ai predatori o costruire delle tane, dove riposarsi. La parte superiore è dotata di una corazza protettiva che gli permette di proteggersi dai predatori.
  • Banteng. È un mammifero molto timido che vive nelle giungle di bambù dell’Asia sudorientale. Le dimensioni possono raggiungere fino a 2 metri e un peso di 800 chili. Il maschio e la femmina sono facilmente distinguibili. Il primo si caratterizza per lunghe corna e un mantello scuro, la femmina invece ha corne molto piccole e un mantello di colore bianco. Si nutre di erbace, bambù e foglie.
  • Binturong. Nonostante sia un carnivoro, la sua dieta è composta principalmente di frutti, foglie e germogli che integra con pesci, ucceli e piccoli mammiferi. È un animale solitario e notturno. Trascorre la maggior parte del tempo sopra gli alberi delle foreste tropicali, ma per spostarsi scende sempre a terra.
  • Bisonte americano. Vive nelle praterie di quasi tutta l’America. Trascorre la maggior parte del tempo ruminando e pascolando nel verde.
  • Cammello. È presente in tutto il mondo allo stato selvatico con poco meno di 1000 esemplari. Quest’animale è stato uno dei primi ad essere addomesticato dall’uomo per via della sua grande resistenza alla fatica e alla necessità di acqua. Infatti, può stare anche un mese senza bere, grazie alla poca sudorazione, alla poca urina e feci molto secche. Però al tempo stesso è capace di bere 100 litri di acqua in pochi minuti.
  • Canguro di Bennet. Fa parte della famiglia dei marsupiali e vivono nelle aride distese dell’Australia. La cosa viene utilizzato come se fosse un altro arto e come bilanciere quando corre saltando. Si nutre di erba e cespugli.
  • Capibara. È il più grande roditore al mondo e vive lungo i corsi d’acqua dell’America meridionale. È un’animale molto sociale e vive in gruppi composti da quasi 20 individui che sono guidati da un maschio dominante. È un eccellente nuotatore, grazie alle sue robuste zampe palmate. Si nutre di erba e piante acquatiche. Il Capibara viene allevato sia per scopi alimentari che farmaceutici.
  • Capra di Montecristo. È una specie a grande rischio d’estinzione e al mondo si contano appena 250 individui. Vive nell’isola di Montecristo all’interno dell’arcipelago toscano. Il maschio può raggiungere fino a 40 chili di peso e 66 centimetri di lunghezza, mentre la femmina sono più piccole e presentano corna più sottili. Si nutre di arbusti e altre sostanze vegetali.
  • Cebo dai cornetti. Sono scimmie di medie dimensioni che popolano la savana e le foreste del sud America. È onnivoro, quindi si nutre sia di frutti, fiori e semi che anche di piccoli invertebrati e vertebrati. Lavorano il cibo con le mani per renderlo più saporito al proprio palato. L’attività sociale è regolata dall’esercizio di grooming, ovvero la pulizia di sporco e parassiti reciproca.
  • Cercocebo dal collare. Vive nelle foreste tropicali dell’Africa centro occidentale in gruppi misti composti fino a 25 individui. Vanno ghiotti per le noci e si nutre di frutti, insetti e piccoli invertebrati.
  • Coati rosso. Vive nelle foreste tropicali del sud America, dove trascorre le giornate scavando e rimescolando il terreno alla ricerca di cibo, mentre di notte si rifugia sugli alberi. È un’animale sia socievole e solitario. I giovani e le femmine vivono in gruppi composti fino a 30 individui, mentre gli aduliti maschi sono più solitari.
  • Crisocione. È la specie di canine più grande al mondo e vive nella prateria del Sud America. Si nutre di ogni cosa dalle piante ai piccoli animali, come: roditori, armdilli, uccelli e rettili. Va pazzo per il lobeira, un frutto simile al pomodoro. È un’animale solitario e monogamo, il maschio si incontra con la femmina esclusivamente durante il periodo di riproduzione. Si muove principalmente di notte o a secoda della stagione.
  • Elefante asiatico. È una delle tre specie di elefanti che vivono sul nostro pianeta e al mondo sono rimasti pochissimi esemplari a causa del bracconaggio legato all’avorio. Si nutre di una grandissima quantità di vegetali a causa della loro scarsa efficienza dell’apparato digerente che è in grado di assimilare solo la metà degli alimenti che ingeriscono. È un’animale molto sociale anche se i maschi e le femmine formano gruppi differenti. Non è dotato di ghiandole sudoripare e quindi per rinfrescarsi si deve bagnare spesso.
  • Fennec. È considerato il più piccolo canide al mondo tanto che misura appena 60 centimetri di lunghezza. Vive nei deserti sabbiosi dell’Africa settentrionale e nel Sahara. Si nustre di ogni cosa con partilare interesse per insetti, gechi, lucertole e frutti. È molto territoriale e vive in piccoli gruppu familiari a cui si lega per tutta la vita.
  • Foca grigia. Vive nelle acque settentrionali dell’Oceano Indiano. Si nutre di una grande quantità di pesce e a volte anche di molluschi direttamente in mare, mentre trascorre la maggior parte del tempo sulla terra ferma. Il maschio e la femmina si differiscono non solo per la stazza, ma anche per il colore del mantello.
  • Gazzella dama. È la più grande e rara antilope esistente al mondo e vive nelle aree desertiche e di prateria dell’Africa. Si nutre di vegetali e acqua e nella ricerca di cibo può spostarsi anche di molto. È un’animale molto socievo e forma gruppi numerosi fino a 100 individui.
  • Giraffa reticolata. È ‘animale più alto al mondo, solo il suo collo può essre lungo fino a 3 metri, mentre complessivamente può raggiungere fino i 5 metri di altezza e un peso di 1 tonellata. È erbivoro, in particolare si nutre di frutti, semi e foglie. Si nutre fino a 30 kg di vegetali che grazie al suo lungo collo e alla lingua prensile è in grado di raggiungere.
  • Guanaco. Il guanaco fa parte della famiglia dei camelidi e si distingue per le sue dimensioni più grandi. Il Guanaco è dotato di un doppio manto: ruvido all’esterno e morbino all’interno. È molto diffuso nel Sud America.
  • Ippopotamo anfibio. È uno degli animali più grandi al mondo e vive vicino ai corsi dei fiumi di tutta l’Africa. Il maschio adulto non ha nemici naturali, gli stessi leoni e coccodrilli ne stanno alla larga. È un’animale sociavole ed è molto territoriale, vive in gruppi composti anche da 100 individui guidato da un maschio dominante. Si nutre principalmente di erba fresca.
  • Ippopotamo pigmeo. È una specie quasi estinta a causa della distruzione del suo habitat e al bracconaggio dell’avorio. I pochi esemplari rimasti in cattività vivono nelle fitte foreste della Guinea. È un’animale solitario che si muove di notte per nutrirsi di erba e radici, mentre il giorno lo trascorre al riparo sule rive dei fiumi. Ha dei grandi canini inferiori che usa come arma di difesa contro i leopardi e durante i combattimenti tra maschi.
  • Kulan. Una specie di asino assai rara che vive nei territori desertici del Kazakistan e nell’Asia centrale. Si nutre di erba, alberi e arbusti e necessità di una grande quantità di acqua, anche se è in grado di resistere per diversi giorni. La sua colorazione chiara gli permette di conforndersi con l’ambienti circostante e non si sposta mai oltre i 20 chilometri dalla fonte di acqua.
  • Lemure catta. Vive nelle aride foreste del Madagascar in gruppi di individui composti fino a 30 animali guidato dalla femmina dominante. Al mattino prima di trascorrere diverse ore alla ricerca di cibo, stanno diverse ore in posizione eretta per assorbire i raggi del sole. Sono famosi per le loro incredibili acrobazie durante gli spostamenti e per avere una propria impronta odorosa che gli permette di distinguiersi dagli altri.
  • Lemure macaco. Questa specie di Lemure vive in alcune aree forestali del Madagascar e va ghitto dalla frutta, foglie e fiori. La sua dieta comprende a volte anche invertebrati. Ha una vita sociale molto attiva in gruppi finoa a 15 individui guidati dalla femmina dominante. Trascorrono molto tempo nell’attività di grooming, atività di pulizia reciproca. Si attiva durante il crepuscolo o all’alba, dove è difficile incontrare predatori.
  • Leone asiatico. Il leone asiato è una specie a rischio d’estinzione. Ad oggi sono rimasti pochi esemplari che vivono allo stato selvatico nella riseva indiana. Si nutre pincipalmente di cervi, cinghiali e antilopi a cui piace dare la caccia, ma a volte si nutre di animali già morti. Vive in piccoli gruppi familiari composti da 5 individui che cooperano per la caccia della preda.
  • Leopardo del Caucaso. È la specie di leopardo più a rischio d’estinzione con appena 1000 esemplari ancora in vita in tutto il mondo. Vive nella foresta che si trova tra Iran e Afghanistan. Si nutre principalmente di cervi, pecore selvatiche, cinghiali e capre. Il suo mantello maculato gli di confondersi con la foresta. È un predatore solitario e territoriale.
  • Licaone. È un mammifero ormai raro incontrare allo stato selvatico. Vive nelle foreste montane dell’Africa in gruppi fino a 20 individui che sono guidati da una coppia dominante. Tutti i membri collaborano nella caccia e nell’allevamento della prole. Ogni Licaone si distingue dalle sue macchie che lo rende unico rispetto ad altri suoi simili.
  • Lince eurasiatica. La lince è stata un’animale estinto, ma grazie ai programmi di conservazione, oggi è possibile trovarla nelle foreste montane e di pianura dell’Europa e dell’Asia. È un carnivoro che si nutre principalmente di caprioli, camosci e lepri. Il suo udito è così sviliuppato che gli permette di isolare i rumori e localizzare la sua preda.
  • Lontra asiatica. Vive nelle aree paludose e nelle zone dove l’acqua è poco profonda. Si nutre di granchi, pesci, roditori, serpenti e insetti. È un’animal monogamo che vive in gruppi finoa 15 individui.
  • Lupo. Vive in divesi continenti e forma dei gruppi dove sono regolati da una rigida gerarchia a cui si trova in cima una coppia alfa. Il maschio può raggiungere 80 chili di peso, mentre la femmina 50 chili. Si nutre di cervi, lepri, capre, ma anche di pesci, vegetali e carogne. La caccia avviene sempre con tutto il branco.
  • Macaco del Giappone. Vive nelle foreste del Giappone a quota 1500 metri. Si nutre di frutta, fogli e fiori, ma anche di insetti. Per superare l’inverno alcuni esemplari si immergono nelle acque termali e altre ancora usano l’acqua del mare per insaporire i cibi.
  • Mandrillo. Vive nelle foreste tropicali dell’Africa occidentale in grandi gruppi composti anche da 250 individui. Si muove sia sulla superfice della terra che sopra agli alberi. Passa la maggior parte del tempo a cercare cibo. Si nutre principalmente di frutta e semi, ma la sua dieta compre anche formiche, tartarughe, antilopi, uccelli, topi e uova.
  • Muflone. È una specie che appartiene alla sottofamiglia dei caprini. Il muflone è fortemente presente nelle isole mediterranee come la Corsica, la Sardegna e Cipro, ma è presente anche in Europa centrale e negli Stati Uniti. Il pelo è ispido e di colore variabile a seconda della stagione: bruno scuro in inverno, mentre in estate è di colore fulvo.
  • Orango. Al mondo ci sono 3 specie di orango e tutte vivono nelle foreste pluviavi del Borneo e di Sumatra. L’orango è il più grande mammifero arboricolo che esiste al mondo. È un’animale territoriale e solitario, trascorrono la maggior parte della loro vita in solitudine. La sua dieta varia a seconda della stagione e comprende una ricca varietà di frutta, foglie, fiori, ma anche insetti e uova.
  • Orso bruno. È tra i più possenti mammiferi al mondo ed è lagarmente diffuso in tutto l’emisfero settentrionale. La sua dieta è ornivora e comprende sia vegetali che animali di ogni tipo. È un’animale solitario le cui uniche attività sociali sono durante l’accoppiamento e l’allevamento dei figli fino al primo anno. Durante l’inverno va in letargo con un sonno prolungato in grado di rallentare il metabolismo.
  • Otaria della California. Vive sulle coste dell’Alaska e Costa Rica in gruppi piuttosto numerosi . Si nutre di una grande varietà di pesci e molluschi che caccia in battute di caccia che possono durare anche diverse settimane. Tra madre e filgio si instaura un legame che gli permette di riconoscere il figlio anche in mezzo all’intera colonia.
  • Potamocero. Vive nelle foreste pluviali dell’Africa centrale ed è il più piccolo e allo stesso tempo il più vistoso suino africano. Si nutre di ogni cosa e va pazzo per radici e tuberi che individua con il suo muso dentro al terreno. È un’animale notturno e crepuscolare, mentre di giorno riposa nella profonda tana che scava.
  • Scimpanzè comune. Vive nelle foreste pluviali dell’Africa centrale occidentale in gruppi che possono raggiungere fino i 60 individui. Si nutre di frutti, miele, germogli, formiche, piccole scimmie e piccole antilopi. È l’unico animale in grado di usare gli strumenti per manipolare il cibo, trovare l’acqua e pulirsi.
  • Suricato. Vive nei deserti dell’Africa meridionale in gruppi composti da 30 individui. È un’animale diurno con una spiccata socialità tanto che il gruppo coopera nella ricerca del cibo, nella sorveglianza e nella cura dei piccoli. A turno fanno da sentinella e in caso di pericolo avvertono gli altri. Grazie ad artigli lunghi e affilati scava tane elaborate e lunghe fino a 5 metri con diversi ingressi.
  • Tamarino edipo. È una specie a rischio d’estinzione la cui popolazione è scesa rapidamente al 15% a causa della deforestazione. Vive nelle umide foreste a nord della Colombia. Si nutre di frutta e insetti. Per comunicare utilizza un ricco repertorio di segni, posture e voci.
  • Tamarino imperatore. Vive nelle foreste pluviali del Perù e della Bolivia. Il suo nome deriva dall’aspetto dei suoi baffi che ricordano gli imperatori tedeschi dell’800. Si nutre di insetti, come: grilli e cavallette che scova con abilità sotto le foglie e tra gli alberi. È un’animale molto territoriale e trascorre la maggior parte del tempo sopra gli alberi.
  • Tapiro sudamericano. Vive nelle foreste tropicali del Sud America e si nutre di foglie, frutti, arbusti e corteggia che strappa tramite la sua proboscite. È un’animale solitario e anche un eccellente nuotatore tanto che trascorre la maggior parte del tempo a mollo in acqua per sfuggire dai predatori e liberarsi dai parassiti della pelle.
  • Thar dell’Himalaya. Vive nei territori montati tra i 2.500 e 5.000 metri di altezza nella regione a sud dell’Himalaya, in Nuova Zelanda e in Sud Africa. È un’animale erbivoro che si nutre di erbacee e piccoli cespugli. È attivo la mattina molto ptreso, mentre nel resto delal giornata lo trascorre a riposo a riposo tra le rocce e la vegetazione.
  • Tigre di Sumatra. La tigre di Sumatra è una sottopecie a grande rischio d’estinzione a causa dell’attività dell’uomo sulle sue prede. La tigre si presenta da una corporatura molto più contenuta rispetto alla tradizionale tigre. È un’animale molto solitario che si incontra con un altro suo simile solo al momento dell’accoppiamento.
  • Uistitì pigmeo. È la più piccola scimmia al mondo e vive nelle foreste dell’Ecuador e del Perù. Trascorre la maggior parte del tempo sugli alberi e scende sono per mangiare. Si nutre di resina, lattice e linfa. È un’animale territoriale con abitudini diurne ed estremamente sociale, dato che fa parte di gruppi familiari piuttosto numerosi.
  • Vari rosso. Un’animale particolare che popola foresta tropicale del Madagascar solo negli strati più alti. Si nutre di frutta, polline e nettare. Vive in gruppi composti fino a 30 individui e per comunicare usa un vasto assortimento di segnali vocali e segnali olfattivi. Per fare la pulizia utilizzai sdenti inferiori come pettine.
  • Vigogna. Vive nelle zone montane delle Ande trai 3.200 e i 4.800 mentri altezza. Si nutre di una grande varietà di piante ed erbacce. Specie molto sociale che vive in gruppi familiari di 10 individui guidati da un maschio dominante.
  • Zebra di Grevy. Vivie nelle praterie aride dell’Etiopia vicino alla fonte di acqua. È erbivoro e si nutre di diverse varietà di erba. Usa gli zoccoli per raggiungere le fonti di acqua sotterranee. È un’animale molto territoriale e fa parte di gruppi assai numerosi i cui membri possono raggiungere tranquillamente 100 individui.

Anfibi del Bioparco Roma

  • Dendrobatidi. Questa specie di rana è fortemente minacciata dall’esitnzione a causa del commercio illegale. Vive nelle foreste pluviali del Sud e Centro America. La pelle di questa rana è velenosa e secondo gli studiosi è frutto dall’assimilazione degli insenti di cui si nutrono. Il loro veleno a impieghi medici e in passato veniva usato per avvelenare i dardi delle freccie.
  • Rana pomodoro. Vive nella costa orientale del Madagascar e si nutre principalmente di insetti e larve. È un’animale notturno, mentre di giorno trascorre la maggior parte del tempo nascosta nel sottobosco in attesa della sua preda.

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