Giardino di Ninfa
Descrizione Giardino di Ninfa
Il Giardino di Ninfa è tra i Parchi Naturali più belli e romantici al mondo. Un’oasi verde, dove la vegetazione cresce rigogliosa e si mescola in armonia con i resti della storica città medioevale di Ninfa.
Il Giardino si trova nel comune di Cisterna di Latina in provincia di Latina e a circa 80 chilometri a sud di Roma.
Il suo aspetto ricorda il tipico giardino inglese e la sua bellezza gli ha permesso di conquistare l’appellativo di giardino più bello al mondo dal New York Times e dai suoi lettori.
Il paesaggio incontaminato ospita la più grande varietà al mondo di piante, si possono contare ben 1300 specie vegetali dislocati su una superficie di 8 ettari di verde.
Appena entrati nel giardino si viene catapultati in un paesaggio fiabesco. Ed è proprio qui, tra i viali di ciliegi, betulle e magnolie che numerosi scrittori e poeti hanno trovato l’ispirazione.
Il giardino, anche se a prima vista ricorda un tipico giardino inglese, le sue forme non seguono una geometria prestabilita. La volontà che ha guidato la realizzazione del Giardino di Ninfa era molto semplice e allo stesso tempo molto efficace: risaltare l’armonia tra la vegetazione e i ruderi attraverso l’accostamento dei colori.
In tutto l’anno è possibile osservare piante e arbusti di ogni tipo: sempre verdi, caduche, piante ornamentali e arbusti. Ma i mesi migliori per visitare il Giardino di Ninfa è sicuramente aprile e maggio, dove la fioritura è al suo massimo splendore.
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Giardino di Ninfa: la storia del giardino
Il Giardino di Ninfa è un luogo importante non solo per la sua bellezza paesaggistica, ma anche per la sua lunga storia.
Il Parco Naturale sorge sulle ceneri dell’omonima città medioevale Ninfa. Una città che in epoca medioevale è stata molto prosperosa e strategica sia per Roma che per le regioni del Sud Italia.
La città fu fondata in epoca romana, come segno di gratitudine alla divinità delle acque sorgive, le Ninfee. Sotto l’amministrazione pontificia e con l’avanzamento delle zone paludose assunse, assunse sempre più un ruolo strategico per il commercio di Roma e delle regioni del sud.
La città fu governata da numerose famiglie nobiliari: i Tuscolo, i Frangipane, i Colonna e infine i Caetani che ne aumentarono l’importanza economica e politica.
Proprio per la sua grande importanza che nel corso della storia è stata presa d’assedio e saccheggiata più e più volte. Ad ogni attacco, la città veniva ricostruita e fortificata.
Nel 1380, ancora una volta la città di Ninfa fu rasa al suolo per mano delle truppe sostenitrici dell’antipapa. Questa volta però non venne ricostruita e i pochi abitanti rimasti furono costretti ad abbandonare la città a causa dell’avanzamento della palude e al diffondersi della malaria.
Per quasi 500 anni la città fu lasciata a sé stessa. La torre, i cui ruderi sono ancora visibili, per un breve periodo è stata impiegata come luogo di detenzione.
Solo a partire dal 1921 che la famiglia Caetani decisero di tornare a Ninfa e iniziare così i lavori di bonifica della palude e il restauro dei ruderi per trasformarli nella residenza estiva, oggi sede della Fondazione Caetani.
Ada Wilbraham, la madre di Gelasio e Roffredo Caetani, si occupò di Ninfa realizzando un giardino in stile inglese. I primi lavori sono partiti con la piantumazione di diverse specie botaniche provenienti dai suoi viaggi all’estero.
E grazie al clima molto umido, le piante sono cresciute rigogliose. Un clima favorevole prodotto dal fiume di Ninfa che attraversava il giardino e dalla rupe di Norma che intrappolavano le nubi più basse provocando frequenti piogge.
I lavori per l’allestimento del giardino proseguirono con Roffredo Caetani, Marguerite Chapin e la loro figlia Leila Caetani. Furono proprio madre e figlia a dare la forma al Giardino di Ninfa accostando i colori della natura e assecondano il naturale sviluppo delle piante senza forzature e senza l’uso di sostanze inquinanti.
Il Giardino di Ninfa diventò così anche un salotto letterario, in grado di radunare artisti da ogni dove, come: Gabriele D’Annunzio, Boris Pasternak e personaggi di spicco, come: Benito Mussolini.
Leila diede vita alla fondazione Caetani a cui lascò in eredità il Giardino di Ninfa e che ancora oggi si occupa del giardino.
Nel 1976, è stato istituito, intorno al giardino, un’oasi WWF per la salvaguardia della flora e della fauna del parco, tramite la realizzazione di un sistema di aree umide per agevolare la sosta e la nidificazione degli uccelli, ovvero delle zone paludose.
Nel 2000, tutta l’area di Ninfa con i suoi ruderi è stata dichiarata monumento naturalistico.
Gallery Giardino di Ninfa
Giardino di Ninfa: quando visitare il giardino.
Il Giardino di Ninfa è aperto da marzo a novembre e le visite avvengono in gruppo sotto la guida di un esperto oppure per conto proprio con sottomano una piccola brochure cartacea con le informazioni sul percorso da seguire e le nozioni storiche di Ninfa.
Le visite sono consentite solo in alcuni giorni della settimana proprio per garantire una maggiore salvaguardia alla flora e della fauna del giardino e dare modo allo staff di prendersi cura in modo corretto delle piante. In ogni caso, il numero massimo di ospiti consentiti contemporaneamente nel Parco Naturale sono 300.
Il Giardino di Ninfa racchiude al suo interno una grandissima varietà di piante, molte delle quali sono assai rare e dall’aspetto scenografico, come: gli aceri giapponesi, i ciliegi, le magnolie decidue, l’iris palustri, i meli ornamentali, i caprifogli, le clematidi, i viburni, le camelie, i cornioli e le betulle.
Non mancano le piante tropicali che crescono rigogliose per tutto il giardino e vicino ai viali, come: l’avocado, i banani e la gunnera manicata del sud America.
Su tutta la superfice del giardino c’è una forte presenza di rose rampicanti che si estendono ovunque e sui ruderi della città antica.
Durante la visita non è consentito fare il picnic nel prato, ma gli ospiti possono fermarsi nel ristorante della struttura per assaporare i piatti preparati con i prodotti locali.
Gli amici a 4 zampe posso entrare, ma devono essere portati al guinzaglio.
Come arrivare al Giardino di Ninfa
Il giardino di Ninfa si trova in una zona non servita dai mezzi pubblici e quindi è raggiungibile solo tramite mezzi propri. La struttura è dotata di un grandissimo parcheggio gratuito per auto e bus.
Viaggiando in auto
Raggiungere il giardino in auto è davvero semplicissimo. Per chi arriva da Roma è sufficiente imboccare la strada statale numero 148 e proseguire fino al bivio per Borgo Bainsizza.
Per chi giunge da Napoli, si prende l’autostrada A3 in direzione di Roma e si esce a Frosinone.
Viaggiando in treno
Il giardino si trova in una zona non servita dai mezzi pubblici, ma ciò nonostante è possibile raggiungere la struttura in treno scendendo alla stazione di Latina Scalo e prendere un taxi fino al giardino.