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Capo Gallo – Isola delle Femmine

Orari d'Apertura

Estivo

da apr a set
da lun a ven
da 09:00 a 14:00

Invernale

da ott a mar
da lun a ven
da 09:00 a 14:00

Prezzo d'ingresso

Intero

da € 0

Ridotto

da €

Contatti

Via F. Crispi, 153, 90133 Palermo (PA)
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Descrizione Capo Gallo – Isola delle Femmine

L’Area Marina Protetta Capo Gallo – Isola delle Femmine e le loro pendenti scarpate sono da sempre la sentinella di ponente del Golfo di Palermo. Il nome Capo Gallo è riferito alla forma rocciosa del promontorio che agli occhi dei naviganti in lontananza ricordava la forma di un gallo.

La riserva, istituita nel 2002, comprende un’area di circa 21,73 chilometri quadrati di mare e 16 chilometri di costa, dal confine nord di Mondello fino al litorale di Capaci. La linea costiera ha una morfologia che può essere definita per certi versi unica, le cui caratteristiche sono quelle delle zone montuose e dei fondali marini circostanti.

Nelle zone di Capo Gallo e Capo Rama si trovano numerose pareti di roccia alte fino a 400 metri che piombano direttamente in mare. Sono molto rinomate e oggetto di studio le numerose grotte presenti sul territorio, alcune sommerse e altre sono veri e propri tunnel marini che si sono sviluppate, grazie alla continua erosione da parte del moto ondoso.

Tra le grotte più famose di Capo Gallo sicuramente sono degne di nota la Grotta della Mazzara e la Grotta dell’Olio. Quest’ultima ospita anche il relitto di una nave cartaginese.

La Grotta dell’Olio può essere visitata solo tramite immersioni e per accedere è richiesto l’autorizzazione da parte dell’ente gestore. La grotta ha una cupola alta 10 metri che spunta sulla base della scarpata del Malpasso. Sulla cupola si trovano diverse fenditure che permettono alla luce di entrare e illuminare la grotta.

Per accedere alla Grotta della Mazzara si deve attraversare una galleria naturale lunga quasi 100 metri situata a 1 metro di profondità rispetto al livello del mare. Sulla cupola si trovano le stalattiti di acqua dolce.

Spostandoci sull’Isola delle Femmine, il paesaggio cambia radicalmente. Il territorio si caratterizza da scogli ricchi di insenature e numerose cale sabbiose. L’isolotto ha una superficie di 14 chilometri quadrati, dove si trovano i ruderi di una torre del XVI secolo e le vasche per la fermentazione dei pesci utilizzati in epoca romana.

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Le Zone dell’AMP Capo Gallo – Isola delle Femmine

L’Area Marina Protetta è suddivisa in 3 zone a secondo del grado di tutela: Zona A (Massima Protezione), Zona B (Protezione Intermedia) e Zona C (Protezione Bassa).

  • Zona A (Riserva Integrale). È il cuore della riserva stessa, dove sono vietate qualsiasi tipo di attività che possono arrecare danno dell’ambiente. In questa zona sono vietati sia la balneazione che l’accesso ai natanti. Le aree comprese sono: il settore nord occidentale e nord orientale dell’isola delle Femmine e la parte ovest di Capo Gallo per un totale di superficie di circa 77 ettari.
  • Zona B (Riserva Generale). All’interno di questa zona le attività sono regolamentate tramite decreti e ordinanze per limitare i danni all’ambiente. Qui la balneazione è consentita, mentre l’ancoraggio è limitato solo nei presso le boe predisposti dall’amministrazione. Le aree comprese sono i settori circostante dalle 2 Zone A e il settore che si trova tra punta Catena e punta Matese per un totale di superficie di circa 2,5 chilometri quadrati.
  • Zona C (Riserva Parziale). È la zona interdetta che si frappone tra il perimetro esterno e quello interno dell’Area Marina Protetta. Qui è consentito sia la libera navigazione che la balneazione. Fanno parte di quest’area il tratto di mare restate tra il confine dell’Area Marina Protetta e la Zona B per un totale di superficie di circa 18,54 chilometri quadrati.

L’Ambiente Marino di Capo Gallo – Isola delle femmine

I fondali dell’Area Marina Protetta Capo Gallo – Isola delle femmine si caratterizza per una struttura a gradoni. Il livello del mare si alterna in discese dolci e discese brusche fino a raggiungere la pianura sabbiosa.

I fondali a gradoni dell’Area Marina sono la testimonianza della forza erosiva del mare nel corso del tempo e dimostrano anche che in passato il livello del mare era più basso di quello attuale.

Le forme vegetali dell’Area Marina

Sotto la superfice del mare sono ospitati una grande varietà di forme vegetali, ma i protagonisti dei fondali sono comunque le alghe brune, le alghe rosse e la Posidonia Oceanica che colorano le pareti dei tunnel marini e delle rocce.

La Posidonia Oceanica ricopre un ruolo di grande importanza sia per la tutela delle specie che vivono nell’area marina che per l’ambiente stesso. La sua presenza è un indicatore positivo sullo stato di salute dell’acqua e dell’area marina stessa. Il fenomeno all’interno dell’Area Marina Protetta Capo Gallo è molto particolare, perché è raro vedere la Posidonia Oceanica crescere anche nel substrato roccioso.

Mentre la presenza di regressione della prateria Posidonia può essere dovuta all’eccessiva presenza dell’uomo, come: reflui urbani e industriali o la trasformazione artificiale del territorio.

Gli organismi che popolano Capo Gallo

All’interno dell’Area Marina Protetta Capo Gallo – Isola delle femmine vivono anche una grandissima varietà di organismi differenti che si distinguono per caratteristiche uniche. Alcune di queste specie sono molto rare da incontrare, come: le tartarughe marine e i delfini.

Dalla superficie del mare a livello più basso si possono individuare 6 tipi diversi di habitat: sopra il piano mesolitorale, sotto il piano mesolitorale, sulle pareti rocciose, sui bassi fondali, sul piano infralitorale e il piano Circalitorale.

Gli scogli del piano mesolitorale sono popolati dagli organismi eurieci, cioè organismi capaci di sopravvivere alle continue variazioni di temperature e salinità del mare. Fanno parte di questo habitat i granchi, balani, pulci del mare e patelle. Mentre nel piano inferiore mesolitorale si trovano i molluschi e di tanti altri organismi, come i trottoir siciliani.

Sulle pareti rocciose a ridosso del piano mesolitorale si possono scorgere le colonie di Astroides calycularis che saltano subito all’occhio per l’inteso colore arancione. Le pareti rocciose sono l’habitat preferito anche di spigole, le salpe, le occhiate, i cefali e gli sciarrani. Mentre all’interno degli affranti rocciosi si trovano anche le cernie brune, la murena, la castagnola rossa e il re di triglie. E dentro le grotte le spugne e dei briozoi.

Giunti sui bassi fondali, tra donzelle, il tordo pavone e saraghi si estende una immensa distesa prateria di Posidonia Oceanica che offre riparo ai piccoli organismi, come la stella e il riccio marino. Tra le foglie della Posidonia vivono anche molluschi, seppie, polpo, pesce ago, salpa e sogliola.

Nella parte più bassa dell’Area Marina Protetta si trova il piano Circalitorale. Quest’habitat è dominato dalla presenza del Coralligeno. Oltre alle stelle marine, meduse, calamari e ricci marini, qui vivono anche gli anemoni, organismi unici che per sopravvivere devono legarsi in simbiosi ad altre specie, ad esempio, le zooxantelle e l’aiptasia.

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