Capo caccia – Isola Piana
Descrizione Capo caccia – Isola Piana
L’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana di Alghero è una delle Aree Marine più importanti della Regione Sardegna. È stata istituita dal Ministro dell’Ambiente nel 2002 al fine di proteggere un tratto di costa del Mediterraneo. È classificata anche come Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo.
L’Area Marina offre al visitatore un’area di 36 chilometri di costa, circoscritta a nord da Punta delle Gessiere e a sud da Capo Galera. Il territorio dell’Area Marina Protetta ha un grande valore paesaggistico e naturalistico. L’intera area è emersa decine di milioni di anni fa in seguito ai movimenti tettonici. I promontori calcarei si affacciano a picco sul mare e possono raggiungere un’altezza di oltre 300 metri di altezza.
Oltre 2.500 ettari di fondali, dove è possibile praticare le immersioni subacquee e lo studio della biologia marina.
I fondali dell’Area Marina offrono ospitalità a un gran numero di habitat e biodiversità di grande interesse conservazionistico. Il fulcro di Capo Caccia – Isola Piana sono le grotte emerse, come quella di Nettuno, Nereo, Cervi e Punta Giglio.
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Le zone dell’AMP Capo Caccia – Isola Piana
L’area protetta è suddivisa in tre zone, classificate in base al livello di tutela a cui sono sottoposte.
- Zona A (Riserva Integrale). Sono due e sono ubicate presso il tratto di mare ad ovest dell’Isola Piana per una distanza di 200 metri dalla Costa, e il tratto di mare di Punta Sant’Antonio nei pressi di Port Agra.
- Zona B (Riserva Generale). Sono due zone e si trovano nella parte occidentale della penisola, da Punta delle Gessiere fino al promontorio di Capo Caccia e una porzione della parte orientale fino a Cala del Bollo. La zona tra Punta del Cerchio e Punta Giglio a capo Galera.
- Zona C (Riserva Parziale). Sono classificate La maggior parte dell’area di Baia di Porto Conte e la fascia di Mare attorno alla Zona B.
Solo all’interno delle Zone B e C dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana sono consentite alcune attività regolate. In particolare le attività di:
- Pesca professionale, sportivo, pescaturismo e ittiturismo.
- Balneazione.
- Navigazione da diporto, ormeggio e ancoraggio.
- Immersione.
- Visite guidate, seawatching e whale watching.
- Riprese video e fotografiche nel rispetto degli animali e ambiente.
- Ricerca scientifica.
Una particolare attenzione è rivolta alla tutela della biodiversità e grazie al continuo monitoraggio dell’area protetta viene costantemente verificato il trend di prelievo della pesca in modo da adeguare la gestione e anticipare le situazioni di rischio per la biodiversità.
La Flora e Fauna Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana
La penisola diCapo Caccia è il simbolo e fulcro di tutta l’Area Marina Protetta. All’interno si registrano i fenomeni carsici che rendono l’area unica in tutto il mediterraneo. Di grande rilevanza geologica sono sicuramente le grotte emerse di Nettuno, Nereo, Cervi e Punta Giglio.
Il loro interesse scientifico e naturalistico è molto alto tanto da essere oggetto di tutela e valorizzazione, anche ai fini di un utilizzo corretto dal punto di vista del turismo subacqueo.
La biodiversità ricopre un ruolo chiave all’interno dell’area. Man mano che si scende in profondità o ci si addentra nelle grotte sommerse si possono incontrare specie uniche nel loro genere.
Lo sviluppo della flora marina dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana è condizionato dalla morfologia dei fondali. Sui fondali rocciosi lungo la costa si possono trovare le alghe brune appartenenti alla famiglia degli Cystoseria.
Nelle zone meno soggette al moto ondoso si trovano le alghe rosse appartenenti alla famiglia delle Lithophyllum tortuosum. Mentre i fondali sabbiosi sono dominati dalla presenza dela Posidonia Oceanica, indispensabile per la vita dei pesci e crostacei.
Spostandoci lungo la costa del Capo Caccia – Isola Piana sono presenti numerosi tipi di vegetazioni e animali a rischio estinzione, come l’uccello delle tempeste. Mentre nelle acque della superficie risiedono costantemente i delfini, cetacei e tartarughe marine.
I crostacei vivono in grande abbondanza nelle acque e nelle grotte. I più importanti sono l’astice, l’aragosta mediterranea, il granchio facchino, la cicala di mare, il gambero meccanico, gamberetto rosso e la galatea strigosa.
Gallery Capo caccia – Isola Piana
Le grotte di Capo Caccia – Isola Piana
Le scogliere dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana è composta, in gran parte, da rocce del periodo Cretaceo. Imponenti massicci calcarei che ospitano al proprio interno numerose grotte sommerse.
Sicuramente la grotta più famose è quella di Nettuno, raggiungibile sia da terra, dalla parte Escala del Cabiròl, sia dal mare, tramite servizi di navetta. È possibile addentrarsi per circa 500 metri e al suo interno si trova un lago con acque cristalline ed enormi formazioni stalattitiche.
La Grotta di Nereo è un’altra grotta sommersa famosa nell’area protetta per la grande concentrazione di forme di vita. L’accesso è possibile esclusivamente per immersione ed è situato a 35 metri di profondità. Al suo interno si trovano diverse gallerie e camere che si sviluppano per 500 metri.
Punti di immersione
L’ Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana offre al visitatore numerosi punti di immersione. I punti di immersione si possono distinguere in 3 categorie: i fondali aperti, a parete e grotte.
Punti immersione in fondali aperti
- Delfino
- Le ancore di Punta Giglio
- I massi delle gorgonie
- La pettata di Capo Caccia
- I dolmen della Foradada
- Scoglio inferno
- Punta Timone (Foradada)
Punti immersione a parete
- Parete della Madonnina
- Parete di Capo Bocato
- Parete di Punta Giglio
- Parete di Punta Romanì
- Parete di Punta Salinetto
Punti immersione nelle grotte
- Falco
- Stalattiti
- Fantasmi
- Cervi
- Pozzo
- Peppa
- Nereo / fattucchiera
- Nereo / tunnel
- Nereo / cattedrali / fiordo
- Nereo / porticato
- Dolmen I.Foradada
- Scoglio d’Inferno
- Porticati / Punta Salinetto